sabato 27 febbraio 2010
MAGNIFYNG GLASS - Chris O'Donnell
non c'è niente da fare
sti americani hanno un altro passo.
l'evoluzione
dal ragazzino denutrito e rachitico della vecchia generazione
al ragazzino iperalimentato e sportivo dei tempi dell'agiatezza occidentale
si è compiuta più in fretta oltre oceano.
qui
solo ora
si cominciano a vedere adolescenti di un metro e novanta
con proporzionate misure in OGNI parte del corpo!
fino a qualche tempo fa
chi pur svettava sopra la media nazionale
rischiava molto spesso di perdere l'equilibrio
per una mancata dotazione di base!
la mia missione,
si sa,
mi porta a statisticare il maggior numero possibile di maschi.
non avendo collaboratori a cui delegare parte dell'oneroso compito
sono costretto a limitare il censimento
all'area di Roma e alle immediate vicinanze.
credo tuttavia che i rilevamenti fin qui svolti
possano valere per tutto il territorio nazionale.
l'attuale ventenne
oltre ad essere fastidiosamente alto
non tradisce mai le aspettative
e sfoggia,
quasi con inconsapevolezza,
quasi con impaccio,
il suo bel quarantasei di default.
l'attuale quarantenne invece
è già da considerarsi prodotto di nicchia
se supera, in altezza, il metro e ottanta.
quale indignazione poi
nell'appurare che l'altezza non è quasi mai garanzia di godimento.
troppo spesso
infatti
nella valutazione del quarantenne alto,
si ripongono speranze di oversize
destinate ad infrangersi miseramente
su un inadeguato, avvilente quarantadue!
in america questo non succede!
nel regno dell'abbondaza
anche il quarantenne,
già alto di suo,
vanta ai suoi piedi misure coerenti.
non tutti sono degni di nota,
ovvio,
alcuni però meritano un posto
nella rubrica

Chris O'Donnell
classe 1970
rappresenta in pieno il sogno americano
(il mio)
già da piccolo
mostrava tutti i suoi numeri.
dita lunghe,
degno completamento di un piede mosso e di sostanza.
la passione per gli scogli
lo accompagna anche in età piu recente
e le sue doti sembrano immutate!
negli anni del successo
incontra fotografi particolarmente sensibili,
dei veri appassionati.
il primo gli toglie le scarpe
e gli infila dei pantaloni di pelle
arrivando a livelli di gradimento sorprendenti,
solo di poco inferiori all'imbattibile binomio
barefeet/jeans
che la foto l'abbia tagliata così l'autore
non ci credo neanche per un secondo.
di certo è opera di qualche insensibile del web.
nella seconda foto infatti
nulla va sprecato
anche se è nel terzo scatto
che il fotografo
diventa
artista
il piede sprofondato sul divano è suggestivo
ma quello appoggiato a terra è perfetto
con il tallone che appare quel tanto che basta ad esaltare l'arco,
la vena appena accennata sul dorso
le dita regolari e curate,
la pianta larga.
cosa trovare di meglio?
in effetti il secondo fotografo
non riesce a superare il primo
ma un pregio ce l'ha!
la sua passione per il comune bene
è ancora più esplicita
e
se prima lo sdraia sul letto
"consigliandogli"
di accarezzarsi il tallone
poi decide di giocare a carte scoperte.
con uno stratagemma ingegnoso
fa dei piedi
(di Chris O'Donnell)
i veri protagonisti dello scatto
piazzando sul pavimento moquetettato
una bella tinozza piena di acqua e ghiaccio.
tinozza che,
sono sicuro,
avrà provveduto a svuotare lui stesso,
insieme a qualcos'altro,
finite le riprese!
i meriti di Chris però non sono ancora finiti.
lui infatti è l'inarrivabile interprete
di una sequenza che,
dal momento in cui l'ho vista,
è rimasta scolpita nella mia mente,
allora
(più di ora)
particolarmente sensibile a certi stimoli.
batman da solo non ce la fa.
è imbolsito
è lento
ha bisogno di nuova linfa.
avrebbe proprio bisogno di robin!
un giovane bussa alla sua porta in cerca di riparo.
arriva dal circo
è un giocoliere
è veloce
con i riflessi pronti
e
ovviamente
è pure un gran figo
e si sa come sono sti ragazzi
un po' atteggioni
un po' sboroni
si divertono ad impressionare chi li guarda...
...pure mentre stendono la biancheria
classe 1970
rappresenta in pieno il sogno americano
(il mio)
già da piccolo
mostrava tutti i suoi numeri.
dita lunghe,
degno completamento di un piede mosso e di sostanza.
la passione per gli scogli
lo accompagna anche in età piu recente
e le sue doti sembrano immutate!
negli anni del successo
incontra fotografi particolarmente sensibili,
dei veri appassionati.
il primo gli toglie le scarpe
e gli infila dei pantaloni di pelle
arrivando a livelli di gradimento sorprendenti,
solo di poco inferiori all'imbattibile binomio
barefeet/jeans
che la foto l'abbia tagliata così l'autore
non ci credo neanche per un secondo.
di certo è opera di qualche insensibile del web.
nella seconda foto infatti
nulla va sprecato
anche se è nel terzo scatto
che il fotografo
diventa
artista
il piede sprofondato sul divano è suggestivo
ma quello appoggiato a terra è perfetto
con il tallone che appare quel tanto che basta ad esaltare l'arco,
la vena appena accennata sul dorso
le dita regolari e curate,
la pianta larga.
cosa trovare di meglio?
in effetti il secondo fotografo
non riesce a superare il primo
ma un pregio ce l'ha!
la sua passione per il comune bene
è ancora più esplicita
e
se prima lo sdraia sul letto
"consigliandogli"
di accarezzarsi il tallone
poi decide di giocare a carte scoperte.
con uno stratagemma ingegnoso
fa dei piedi
(di Chris O'Donnell)
i veri protagonisti dello scatto
piazzando sul pavimento moquetettato
una bella tinozza piena di acqua e ghiaccio.
tinozza che,
sono sicuro,
avrà provveduto a svuotare lui stesso,
insieme a qualcos'altro,
finite le riprese!
i meriti di Chris però non sono ancora finiti.
lui infatti è l'inarrivabile interprete
di una sequenza che,
dal momento in cui l'ho vista,
è rimasta scolpita nella mia mente,
allora
(più di ora)
particolarmente sensibile a certi stimoli.
batman da solo non ce la fa.
è imbolsito
è lento
ha bisogno di nuova linfa.
avrebbe proprio bisogno di robin!
un giovane bussa alla sua porta in cerca di riparo.
arriva dal circo
è un giocoliere
è veloce
con i riflessi pronti
e
ovviamente
è pure un gran figo
e si sa come sono sti ragazzi
un po' atteggioni
un po' sboroni
si divertono ad impressionare chi li guarda...
...pure mentre stendono la biancheria
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EYES ON FEET - ripensamenti

l'isola dei famosi è iniziata nel modo più intelligente,
accelerando la selezione naturale
grazie ad un salto da dieci metri
in un mare con fondale di un metro scarso.
a sorpresa
i vecchi e le donne sono rimasti illesi.
a finire al pronto soccorso di managua,
dove
se gli va bene
gli impagliano la gamba,
è stato l'abbondante
Denis Dallan
rugbista infortunato sul campo
e ora rottamato sull'isola.
grazie all'incidente però
mi sono reso conto di averlo giudicato male.
lo avevo classificato nella categoria
caciotta
e invece una più attenta visione
ha riacceso in me l'interesse nei suoi confronti.
(da 1:09)
sarà forse quel tamburellare delle dita?
mercoledì 24 febbraio 2010
martedì 23 febbraio 2010
EYES ON FEET - Valentino Rossi

Nostra Signora del Gossip
corre
ancora una volta
in soccorso del feet-lover.
la razza dei motociclisti
è ricca di spunti,
un bacino a cui abbeverarsi,
sempre alimentato da nuove, fresche acque.
pare però caratteristica comune a tutti i bikers
quella di avere lo stivale da corsa incorporato.
oggi
grazie all'onnipresente
Alfonso Signorini,
il motociclista più famoso
quello più telegenico
probabilmente il più ricco
e
proprio per questo
il più fastidioso,
il cresciuto-bene Valentino Rossi
dimostra che
almeno al mare
è in grado di togliersi gli stivali
il piede è formato
l'arco è pronunciato
il velo d'acqua porta su il punteggio,
come sempre,
e fa il paio con la leggera penalità da imputare
alle dita a Guscio di Gambero.
dopo una statistica fallita durante uno spot fastweb
e una foto di Valentino Rossi bambino
a piedi nudi,
sdraiato su un divano
che arricchiva un servizio a lui dedicato
in un vecchissimo numero di TV sorrisi e canzoni
(presente soltanto nella mia memoria malata
e nella collezione privata di Paolo Limiti)
questa è l'unica foto decente che si riesce a trovare.
non rimane che sperare
che la categoria dei bikers italiani
appenda al più presto gli scarponi al chiodo
e diventi
appenda al più presto gli scarponi al chiodo
e diventi
feet-friendly.
ce n'è tanto bisogno!
ce n'è tanto bisogno!
sabato 20 febbraio 2010
OFF TOPIC - se lo dice maria...

maria
dice di conoscere bene
overbooking
dopo l'arrivo di
dei rivoltosi di Rosarno,
di Manuel Casella, ultima pecorella smarrita bisognosa di asilo,
in casetta è tutto esaurito.
rimane solo uno spazietto angusto...
...ma a chi potrebbe mai interessare?
mercoledì 17 febbraio 2010
FEET IN TRANSLATION - Il mio nuovo vicino - quinta parte
per la rubrica

dopo aver ammesso di voler essere lo schiavo di Paul
dopo aver accettato di cambiare look per volere del suo padrone
dopo aver iniziato a "rendersi utile"
il servo si appresta al debutto in società.
ma prima
passando qualche ora in compagnia di Joe,
capirà che
la mela
non cade mai lontano dall'albero!
Il mio nuovo vicino
|
giovedì 11 febbraio 2010
EYES ON FEET - Manuel Casella
per la rubrica

si prende atto di come
Amanda Lear
abbia rottamato il suo precedente toy-boy
in favore di carne (ancora) più fresca
due cose sono incomprensibili!
quale ritorno possa avere
un venticinquenne
dall'improbabile storia d'amore
con la stagionata musa di Dalì
(che ormai gira con lampada alogena a portata di mano
per un perenne effetto flou)
e
con che coraggio,
la suddetta musa,
abbia potuto stracciare il contratto
martedì 9 febbraio 2010
FEET IN TRANSLATION - Chungo y Pelao

in attesa che Paul
continui l'addestramento del suo schiavo,
una piccola digressione
fumettistico/spagnuola
giocare troppo
con queste diavolerie moderne!
lunedì 8 febbraio 2010
EYES ON FEET - siamo tutti bergamaschi

è iniziato da qualche giorno
il torneo Sei Nazioni di rugby.
l'Italia è già sesta!
è vero,
i nostri giocatori (ma nostri de chi?)
non sanno farsi valere nei primi due tempi,
però durante il terzo,
in cui ci si ritrova nel pub
a bere birra e a socializzare
sabato 6 febbraio 2010
Grande Fratello FEET-EDITION!
dice che l'anno prossimo
ci sarà un'edizione speciale del GRANDE FRATELLO.
pare che sarà un'edizione interamente al maschile.
dice che il casting
sia stato affidato ad un certo feetmeet.
dice che sono state spedite
TREDICI
lettere di convocazione
e,
caso raro e insperato,
tutte e tredici abbiano raccolto il consenso dei destinatari.
dice ma come fai a sapere tutte 'ste cose?
dico semplice
sono lo scagnozzo del direttore artistico!
e
data la riservatezza dell'operazione,
il mio compito non è stato certo quello
di leccare francobolli!
ho dovuto suonare tredici campanelli,
beh, dodici veramente,
consegnare tredici buste
e,
ahimé,
verificare i requisiti di tredici partecipanti in pectore.
è stato duro!
molto duro!
è stato duro per diversi giorni!
gli ordini del direttore erano chiari.
piena libertà di organizzarmi il lavoro
tranne che per la prima consegna.
per quella non avevo scelta.
il primo ad accettare
doveva essere
LUCA ARGENTERO!
disponibile e self-confident
mi chiese di aspettare solo cinque minuti,
gli mancava la posizione dell'albero per finire il suo allenamento di yoga.
eh sì,
tutto era ancora così come ricordavo!
prima adesione.
prima stretta di mano
questa nuova edizione del grande fratello
iniziava col piede giusto!
per la seconda consegna
decisi di rendere omaggio all'anzianità.
grande fratello numero due,
primo concorrente maschio a vincere il gioco,
occhio molto azzurro,
citofonai a
lo disturbai mentre avviava la lavastoviglie
scatole e scatole di fairy tabs accatastate in un angolo.
gli feci lèggere la lettera del direttore artistico.
sembrò stupito dai criteri di scelta del cast
ma l'idea dell'edizione al maschile gli sembrò divertente.
tirai fuori alcune fotografie per procedere alla verifica dei requisiti.
il confronto andò meglio del previsto.
dal vivo la resa era decisamente superiore.
dopo aver registrato il consenso,
appuntai vicino al suo nome
l'esigenza di far risaltare le sue qualità durante il reality.
i meriti di Montrucchio
non potevano esser lasciati ad un paio di fotografie venute male.
dal primo vincitore maschio
passai all'ultimo
in ordine di tempo.
l'italo-rom
alla faccia dell'integrazione delle minoranze
mi mostrò dal vivo le sue potenzialità!
e dire che in casa tendeva a coprire i suoi punti di forza!
solo una volta uscito cominciò a farsi fotografare a bordo piscina
mostrando un paio di piedi interessanti al di là di ogni aspettativa
e una consapevolezza robusta
tradita dall'immancabile laccetto intorno alla caviglia!




l'alluce tanto grande da sembrare addirittura sproporzionato
valse al brasiliano
il bacio accademico!
le dieci ore di ritorno
passarono molto più in fretta,
forte com'ero di un altro consenso!
era tempo di indossare l'abito buono.
ero atteso dal nipote del papa.
sfortunatamente
le immagini di cui ero in possesso
erano piccole e di scarsa qualità

nella casa del suo grande fratello
incarnava le vesti di un post-Taricone
maschio
volitivo
un po' incazzoso
con un paio di piedi che rispecchiavano in pieno il suo carattere.

secondo bollino rosso,
ricordi ugualmente sbiaditi.
questo
mi diede appuntamento presso lo studio fotografico in cui stava posando per la galleria del suo sito internet.
appena arrivato capii due cose.
intanto afferrai al volo il motivo per cui
gli autori decisero di farlo entrare nella casa
l'ultimo nome bollato di rosso
lo ricordavo proprio bene, invece!
uno dei miei favoriti
nonostante una faccia a tratti inquietante.
non il classico bello
quel GIAN FILIPPO FAILLA,
piuttosto un bello di nicchia,
per tutti gli estimatori dello storto che piace
e con punti di forza indiscutibili
sia di sotto

con inspiegabile accento francese
manifestò anche lui il suo consenso.
tanto,
mi disse,
non avrebbe avuto di meglio da fare!
il giro di inviti volgeva al termine.
rimanevano pochi nomi
tra cui quello che per me
aveva già la vittoria in pugno.
avevo deciso,
avrei finito con lui le mie convocazioni.
intanto era il tempo di una doppia consegna
era tempo di suonare il campanello di una porta tutta rossa.
ebbene sì,
ben due concorrenti scelti dal direttore
erano ancora sotto i riflettori del grande fratello in corso.
la produzione mi concesse uno strappo alla regola
e
senza che fossero ripresi
spedì i due eletti
nella stanza delle sorprese.
la prima conferma fu quella di
dall'incomprensibile modo di esprimersi,
quello fissato con i piatti da lavare
e con i fornelli da far brillare.
se le sue qualità non fossero tanto evidenti

non verrebbe voglia manco di tenerlo come batacchio del portone!
trovandomi di fronte al secondo convocato,
invece,
mi fu subito chiaro che
difficilmente ci si sarebbe potuti annoiare.
le mie informazioni già gli riconoscevano punteggi molto alti

ancora una volta
ad una verifica approfondita.
fortunatamente
il concorrente più gay-friendly della storia del grande fratello
aveva raggiunto la stanza delle sorprese
con delle pratiche ciabatte infradito.
dopo aver osservato, in differenti posizioni, i meriti del Ronchini;
dopo averli valutati da lontano e, soprattutto, da vicino,
per avere un'immagine chiara il più possibile,
fui pronto ad appuntare vicino al nome del convocato
che la temuta Sindrome di Marco Carta
non lo avesse colpito neanche di striscio.
quell'alluce così inclinato verso l'alto
era da imputarsi alla posa innaturale che l'incauto fotografo lo aveva obbligato ad assumere.
nessun impedimento alla sua partecipazione.
doppia firma quindi.
doppio consenso.
uscii dalla porta rossa con l'animo sollevato di chi si appresta al successo.
mentre mi dirigevo verso la casa del successivo nome in lista,
mi tornò in mente il ferragosto di qualche anno prima.
il nonnetto dell'ultimo piano
doveva aver sentito particolarmente il caldo
e chiamava sua moglie a gran voce,
ripetutamente,
dimenticando che la povera donna
si era già ricongiunta al cielo
ormai da un po' di tempo!
scampanellate e pugni sulla porta
nulla poterono contro una sordità di tutto rispetto.
non c'era altro da fare che chiamare i vigili del fuoco.
neanche dieci minuti
e tre tizi con pantaloni verde militare
anfibi
e maglia granata a maniche corte
facevano il loro ingresso con scale telescopiche!
si sfioravano i quaranta gradi e nessuno era minimamente alonato.
certo, il più alto in grado aveva passato la cinquantina
ma gli altri due
uno moro e uno biondo
erano uno meglio dell'altro!
mentre erano intenti a salvare la vita del nonnetto
io ero intento ad inventare qualche allagamento fortuito in casa mia,
che so,
una fuga di gas,
qualsiasi cosa che li potesse trascinare nella tana.
a tramortirli ci avrei pensato poi...!
e invece se ne andarono com'erano venuti,
rapidamente,
lasciandomi nient'altro che un vecchietto ringalluzzito.
era evidente
che ci fosse qualcuno ad occuparsi della selezione
di questi pompieri,
qualcuno che non badava soltanto alle diottrie o alla mancanza di vertigini!
qualcuno sensibile anche ad altri dettagli,
che oltre ad aver scelto i due eroi di ferragosto,
aveva arruolato pure

per poi perdersi
in compagnia di femmine di scarso spessore intellettuale
ma di grande spessore mammario.
accettò l'invito del direttore
senza pensarci troppo su.
d'altra parte
era ben consapevole di meritare un posto
nel grande fratello feet-edition.
la tentazione di arrivare via mare era forte!
almeno, durante il viaggio,
mi sarei crogiolato all'idea che fosse proprio lui ad ormeggiarmi all'arrivo!
e invece eccomi là
seduto su un eurostar
destinazione Genova
dove,
altro che ormeggiatore,
ad attendermi ci sarebbe stato un conducente dell'autobus,
che nell'esercizio delle sue funzioni,
mi avrebbe portato da
sperando che almeno mi accogliesse così:
ma niente da fare.
era vestito e calzato e,
sulle prime,
fu difficile convincerlo a sottoporsi alla necessaria valutazione.
poi però
considerata la posta in gioco,
finalmente acconsetì,
ed io ebbi modo di appurare
quanto fosse valido
tutto ciò che non entrava nella foto di Vanity Fair!


...si è fatto lavare i piedi...
...e se li è fatti leccare...
era fondamentale
quanto lo era
l'incommensurabile Argentero.
mi accolse a piedi nudi,
piedi non bellissimi ma molto sensuali,
un po' vissuti ma estremamente attraenti,
soprattutto esibiti senza nessun pudore
e pure con un po' di arroganza.
nessuna verifica era neccessaria.
mi interessava solo il suo consenso!
e invece fui lui stesso ad esigere
che venisse sottoposto allo stesso trattamento,
come tutti gli altri!
mi sacrificai,
pur sapendo già che Raniero avrebbe superato
qualsiasi esame senza alcuno sforzo.
io,
da parte mia,
mi sforzai un bel po'
per imporre a me stesso
di finire la verifica
che altrimenti avrei continuato per un paio d'ore
senza neanche il bisogno di fare una pausa!
il tredicesimo SÌ
riuscii a metabolizzarlo solo dopo aver riacquistato la lucidità!
tornai dal direttore
carico dei miei successi!
gli consegnai i tredici inviti.
controllò le tredici firme.
mi guardò e mi disse:
"NE MANCA UNA!"
non era vero.
non poteva essere.
le avevo ricontrollate poco prima di consegnargliele.
tirò fuori dal cassetto un modulo ancora da firmare.
non credevo ai miei occhi.
i concorrenti del grande fratello feet-edition
non erano tredici ma quattordici
e il quattordicesimo concorrente
se ne stava là
impalato
di fronte al direttore artistico
senza uno straccio di penna per poter firmare quello straccio di foglio!
quando riuscii a coordinare i movimenti
ed afferrare la bic che stava sulla scrivania
feci la firma più tremolante della mia vita.
ma ormai era fatta.
dovevo solo preparare le valigie,
una, più piccola, con i miei vestiti.
l'altra, enorme, piena di TAVOR.
tutto era ancora così come ricordavo!
prima adesione.
prima stretta di mano
questa nuova edizione del grande fratello
iniziava col piede giusto!
per la seconda consegna
decisi di rendere omaggio all'anzianità.
grande fratello numero due,
primo concorrente maschio a vincere il gioco,
occhio molto azzurro,
citofonai a
FLAVIO MONTRUCCHIO
lo disturbai mentre avviava la lavastoviglie
scatole e scatole di fairy tabs accatastate in un angolo.
gli feci lèggere la lettera del direttore artistico.
sembrò stupito dai criteri di scelta del cast
ma l'idea dell'edizione al maschile gli sembrò divertente.
tirai fuori alcune fotografie per procedere alla verifica dei requisiti.
il confronto andò meglio del previsto.
dal vivo la resa era decisamente superiore.
dopo aver registrato il consenso,
appuntai vicino al suo nome
l'esigenza di far risaltare le sue qualità durante il reality.
i meriti di Montrucchio
non potevano esser lasciati ad un paio di fotografie venute male.
dal primo vincitore maschio
passai all'ultimo
in ordine di tempo.
l'italo-rom
FERDI BERISA
delicatamente omofoboalla faccia dell'integrazione delle minoranze
mi mostrò dal vivo le sue potenzialità!
e dire che in casa tendeva a coprire i suoi punti di forza!
solo una volta uscito cominciò a farsi fotografare a bordo piscina
mostrando un paio di piedi interessanti al di là di ogni aspettativa
e una consapevolezza robusta
tradita dall'immancabile laccetto intorno alla caviglia!
beccato in pieno servizio fotografico...

..."TI FACCIO SAPERE", mi disse...

..."TI CHIAMO".
poteva prendersela comoda
il montenegrino.
mi aspettava una decina di ore di volo!
destinazione Brasile!
speravo ne valesse la pena!
il direttore non concesse altro che la classe economica.
scesi dall'aero non avendo più la percezione delle gambe.
addirittura ero arrivato a desiderare un atterraggio di emergenza
per poter far uso di quei comodi scivoli gonfiabili!
la manovra del pilota fu invece fastidiosamente morbida
ed io salutai la hostess dissimulando con disinvoltura
la colonia di formiche che quasi mi paralizzavano le gambe!
eppure
formiche e jet leg
sembravano così distanti
mentre chiedevo a
THIAGO BARCELOS
di togliersi le scarpe!
strano che le portasse, in effetti.
la mia equazione brasile=infradito
si rivelava un mal riposto luogo comune.


l'alluce tanto grande da sembrare addirittura sproporzionato
valse al brasiliano
il bacio accademico!
le dieci ore di ritorno
passarono molto più in fretta,
forte com'ero di un altro consenso!
era tempo di indossare l'abito buono.
ero atteso dal nipote del papa.
sfortunatamente
le immagini di cui ero in possesso
erano piccole e di scarsa qualità
eppure l'occhio allenato riusciva a vedere,
pur attraverso la scarsa qualità di quelle immagini,
le indubbie qualità di
ASCANIO PACELLI.
certo,
mi sentii obbligato ad una verifica più profonda
ma la forma regolare
la misura abbondante
il pelo distribuito con sapienza
la pianta larga
mi indussero senz'altri indugi a consegnare l'invito del direttore,
di buon grado accettato
e suggellato
da una maschia stretta di mano.
questo grande fratello feet-edition
si riprometteva pure
il buon proposito di ridare visibilità
a certi ex-concorrenti non pienamente valorizzati a suo tempo.
in particolare
erano tre i bollini rossi che il direttore artistico aveva piazzato
accanto ad altrettanti nomi da convocare.
per quei tre nomi
la nuova edizione sarebbe stata l'edizione del riscatto.
non c'erano dubbi!
avrebbero accettato tutti con slancio!
il primo bollino rosso era vicino ad un nome che anch'io facevo fatica ad associare ad un volto.
però
quando
ANTONIO LEOTTA
aprì la porta per farmi entrare,
più di un bagliore illuminò i miei ricordi.

nella casa del suo grande fratello
incarnava le vesti di un post-Taricone
maschio
volitivo
un po' incazzoso
con un paio di piedi che rispecchiavano in pieno il suo carattere.
accettò l'invito senza pensarci su.
si sarebbe senz'altro trovato bene
anche perché
aveva una passione in comune con Sua Inarrivabilità
Luca Argentero:

secondo bollino rosso,
ricordi ugualmente sbiaditi.
questo
FRANCESCO TESTI
proprio non mi diceva niente.mi diede appuntamento presso lo studio fotografico in cui stava posando per la galleria del suo sito internet.
appena arrivato capii due cose.
intanto afferrai al volo il motivo per cui
gli autori decisero di farlo entrare nella casa
e poi mi venne in mente
ciò per cui diventò davvero famoso.
non per il soggiorno nel grande fratello
ma per le sue mirabili prodezze
sul surf di buona domenica!!
l'ultimo nome bollato di rosso
lo ricordavo proprio bene, invece!
uno dei miei favoriti
nonostante una faccia a tratti inquietante.
non il classico bello
quel GIAN FILIPPO FAILLA,
piuttosto un bello di nicchia,
per tutti gli estimatori dello storto che piace
e con punti di forza indiscutibili
sia di sotto
che di sopra.

con inspiegabile accento francese
manifestò anche lui il suo consenso.
tanto,
mi disse,
non avrebbe avuto di meglio da fare!
il giro di inviti volgeva al termine.
rimanevano pochi nomi
tra cui quello che per me
aveva già la vittoria in pugno.
avevo deciso,
avrei finito con lui le mie convocazioni.
intanto era il tempo di una doppia consegna
era tempo di suonare il campanello di una porta tutta rossa.
ebbene sì,
ben due concorrenti scelti dal direttore
erano ancora sotto i riflettori del grande fratello in corso.
la produzione mi concesse uno strappo alla regola
e
senza che fossero ripresi
spedì i due eletti
nella stanza delle sorprese.
la prima conferma fu quella di
ALBERTO BAIOCCO
il casto non più castodall'incomprensibile modo di esprimersi,
quello fissato con i piatti da lavare
e con i fornelli da far brillare.
se le sue qualità non fossero tanto evidenti

non verrebbe voglia manco di tenerlo come batacchio del portone!
trovandomi di fronte al secondo convocato,
invece,
mi fu subito chiaro che
difficilmente ci si sarebbe potuti annoiare.
le mie informazioni già gli riconoscevano punteggi molto alti
c'era solo un dettaglio da mettere a fuoco.
GIORGIO RONCHINI
sembrava essere affetto
dalla Sindrome di Marco Carta

l'alluce, infatti,
appariva innaturalmente inclinato verso l'alto
richiamando l'immagine,
tutt'altro che affascinante,
del piede di Genoveffa, sorellastra di Cenerentola.
fui costrettoancora una volta
ad una verifica approfondita.
fortunatamente
il concorrente più gay-friendly della storia del grande fratello
aveva raggiunto la stanza delle sorprese
con delle pratiche ciabatte infradito.
dopo aver osservato, in differenti posizioni, i meriti del Ronchini;
dopo averli valutati da lontano e, soprattutto, da vicino,
per avere un'immagine chiara il più possibile,
fui pronto ad appuntare vicino al nome del convocato
che la temuta Sindrome di Marco Carta
non lo avesse colpito neanche di striscio.
quell'alluce così inclinato verso l'alto
era da imputarsi alla posa innaturale che l'incauto fotografo lo aveva obbligato ad assumere.
nessun impedimento alla sua partecipazione.
doppia firma quindi.
doppio consenso.
uscii dalla porta rossa con l'animo sollevato di chi si appresta al successo.
mentre mi dirigevo verso la casa del successivo nome in lista,
mi tornò in mente il ferragosto di qualche anno prima.
il nonnetto dell'ultimo piano
doveva aver sentito particolarmente il caldo
e chiamava sua moglie a gran voce,
ripetutamente,
dimenticando che la povera donna
si era già ricongiunta al cielo
ormai da un po' di tempo!
scampanellate e pugni sulla porta
nulla poterono contro una sordità di tutto rispetto.
non c'era altro da fare che chiamare i vigili del fuoco.
neanche dieci minuti
e tre tizi con pantaloni verde militare
anfibi
e maglia granata a maniche corte
facevano il loro ingresso con scale telescopiche!
si sfioravano i quaranta gradi e nessuno era minimamente alonato.
certo, il più alto in grado aveva passato la cinquantina
ma gli altri due
uno moro e uno biondo
erano uno meglio dell'altro!
mentre erano intenti a salvare la vita del nonnetto
io ero intento ad inventare qualche allagamento fortuito in casa mia,
che so,
una fuga di gas,
qualsiasi cosa che li potesse trascinare nella tana.
a tramortirli ci avrei pensato poi...!
e invece se ne andarono com'erano venuti,
rapidamente,
lasciandomi nient'altro che un vecchietto ringalluzzito.
era evidente
che ci fosse qualcuno ad occuparsi della selezione
di questi pompieri,
qualcuno che non badava soltanto alle diottrie o alla mancanza di vertigini!
qualcuno sensibile anche ad altri dettagli,
che oltre ad aver scelto i due eroi di ferragosto,
aveva arruolato pure
ALESSANDRO TERSIGNI
talmente degno di far parte dell'arma
che
appena uscito dalla casa
era stato subito sbattuto al muro,
dentro ad un calendario

per poi perdersi
in compagnia di femmine di scarso spessore intellettuale
ma di grande spessore mammario.
accettò l'invito del direttore
senza pensarci troppo su.
d'altra parte
era ben consapevole di meritare un posto
nel grande fratello feet-edition.
la tentazione di arrivare via mare era forte!
almeno, durante il viaggio,
mi sarei crogiolato all'idea che fosse proprio lui ad ormeggiarmi all'arrivo!
e invece eccomi là
seduto su un eurostar
destinazione Genova
dove,
altro che ormeggiatore,
ad attendermi ci sarebbe stato un conducente dell'autobus,
che nell'esercizio delle sue funzioni,
mi avrebbe portato da
ALBERTO SCRIVANO.
guardavo e riguardavo le foto del mio archiviosperando che almeno mi accogliesse così:
ma niente da fare.
era vestito e calzato e,
sulle prime,
fu difficile convincerlo a sottoporsi alla necessaria valutazione.
poi però
considerata la posta in gioco,
finalmente acconsetì,
ed io ebbi modo di appurare
quanto fosse valido
tutto ciò che non entrava nella foto di Vanity Fair!
durante il viaggio Genova/Roma
riordinai i risultati ottenuti fin lì.
undici conferme firmate su due piedi!
la dodicesima arrivata via telefono
come Ferdi Berisa aveva promesso.
tutto era pronto
per l'ultima consegna!
ero emozionato.
non andavo ad incontrare una persona qualunque.
stavo per conoscere
l'unico concorrente di tutte le edizioni del grande fratello
ad essersi dimostrato sensibile al tema fetish.
l'unico a definirsi barefooter
ad andare in giro costantemente scalzo dentro la casa
e l'unico che ha continuato a farlo pure fuori!

l'unico che,
un po' per scherzo e un po' sul serio,
ha schiacciato...

...si è fatto lavare i piedi...
...e se li è fatti leccare...
da una sua coinquilina
(peraltro, sempre la stessa, "forse" sensibile anche lei
al fascino del piede maschile e che ora, bontà sua,
aspetta un figlio da Daniele Interrante!!).
RANIERO MONACO DI LAPIO
era il pezzo da novanta,era fondamentale
quanto lo era
l'incommensurabile Argentero.
mi accolse a piedi nudi,
piedi non bellissimi ma molto sensuali,
un po' vissuti ma estremamente attraenti,
soprattutto esibiti senza nessun pudore
e pure con un po' di arroganza.
nessuna verifica era neccessaria.
mi interessava solo il suo consenso!
e invece fui lui stesso ad esigere
che venisse sottoposto allo stesso trattamento,
come tutti gli altri!
mi sacrificai,
pur sapendo già che Raniero avrebbe superato
qualsiasi esame senza alcuno sforzo.
io,
da parte mia,
mi sforzai un bel po'
per imporre a me stesso
di finire la verifica
che altrimenti avrei continuato per un paio d'ore
senza neanche il bisogno di fare una pausa!
il tredicesimo SÌ
riuscii a metabolizzarlo solo dopo aver riacquistato la lucidità!
tornai dal direttore
carico dei miei successi!
gli consegnai i tredici inviti.
controllò le tredici firme.
mi guardò e mi disse:
"NE MANCA UNA!"
non era vero.
non poteva essere.
le avevo ricontrollate poco prima di consegnargliele.
tirò fuori dal cassetto un modulo ancora da firmare.
non credevo ai miei occhi.
i concorrenti del grande fratello feet-edition
non erano tredici ma quattordici
e il quattordicesimo concorrente
se ne stava là
impalato
di fronte al direttore artistico
senza uno straccio di penna per poter firmare quello straccio di foglio!
quando riuscii a coordinare i movimenti
ed afferrare la bic che stava sulla scrivania
feci la firma più tremolante della mia vita.
ma ormai era fatta.
dovevo solo preparare le valigie,
una, più piccola, con i miei vestiti.
l'altra, enorme, piena di TAVOR.
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