martedì 8 luglio 2014

EYES ON FEET - The night shift

appetizer


avevo proprio voglia di rivedere all'opera quel gran figo di LUKE MACFARLANE
 il suo talento mi mancava dai tempi di BROTHERS&sister
così
quando ho letto di una sua partecipazione in THE NIGHT SHIFT
mi ci sono buttato senza neanche domandarmi cosa fosse.

mi ritrovo incastrato nell'ennesimo figlio illegittimo di E.R.
che non ho mai seguito
così come accuratamente ho sempre evitato i medici zoppi, le infermiere cazzute e tutto l'inspiegabile proliferare del fetish sanitario.
solo SCRUBS ho tollerato
e manco troppo.

ma per LUKE, questo ed altro.
mi sono sciroppato cinque episodi di pronto soccorso durante il turno di notte.
solita frenesia, termini incomprensibili, dottori onnipotenti che salvano con l'imposizione delle mani
un po' di siparietti divertenti per alleggerire le morti che fioccano come neve.
stipata in mezzo a tutto 'sto casino
la storia del medico segretamente gay
che per contrappasso usurpa ogni stereotipo di virilità eterosessuale
combattendo nella gabbia
arruolandosi nell'esercito
sputando per terra.
la sua natura non deve venire fuori
cose ne penserebbero i suoi commilitoni?
(siamo un po' indietro coi tempi, lo so)
in ospedale però tutti lo hanno capito
ma gli reggono il gioco
(senza un motivo)

al sesto episodio finalmente le mie pene finiscono.
LUKE
nei panni di un capitano dell'esercito in ritorno dall'afghanistan,
che ha schivato mine antiuomo
bombe
attentanti
finalmente rilassato sul bus di linea americano che lo porterà fra le braccia del suo ragazzo,
si sfracella insieme a tutti i veterani
e fa il suo ingresso in scena così:
bene
bene
molto bene!

anni di attesa non sono trascorsi invano.

ora ci si chiederà
da chi stava tornando
trepidante e pregno d'amore
il bel capitano appena sbarcato?
ebbene sì, proprio dall'omo-medico velato.
e dove viene portato invece subito dopo aver avuto l'incidente?
esatto, tra decine e decine di ospedali
lo sbarellano proprio in quello in cui lavora il suo ragazzo,
peraltro, come si vede in foto, nient'affatto degno di lui.
LUKE
infatti
regge il primo piano anche sotto morfina:

si aprono scenari ricchi di pathos,
sguardi d'intesa che non possono essere più espliciti.
il coming-out è sempre sul filo
ma prima la salute,
la salute innanzi tutto!
 la gamba è messa male ma nessun close-up sorregge la legittima curiosità di vedere con i propri occhi.
il dottore onnipotente
amico dell'omo-medico (che ha già sgamato)
veterano pure lui
ma empatico e sensibile
e ovviamente gnocco...
...tenta l'impossibile
e con un marchingegno già sperimentato durante la guerra
prova a salvare la gamba del capitano!

vuoi che il dottore-dio canni proprio ora
e faccia scempio della carne del ragazzo del suo amico gay?
impossibile,
al contrario,
si prospettano episodi ed episodi di lunghe sedute di riabilitazione
fisioterapie
un duro percorso di recupero della sensibilità
fatto di continue verifiche
insperati piccoli movimenti che vanno ripresi in dettaglio
prima della guarigione completa.

e invece, onnipotente una mazza!
dopo l'impianto farlocco
la gamba del povero capitano
a occhio e croce
non sembra migliorata!
s'avanza il chirurgo macellaio
chiamato dalle ime sale operatorie.
con la mannaia in una mano e il trapano dall'altra
dice che non c'è niente da fare
bisogna tagliare
e la puntata finisce col capitano in barella
ancora sconvolto dal futuro a cui va incontro
che cerca il sostegno del suo amante
una mano, un conforto
ma lui no, non vuole cucirsi sul petto l'etichetta di dottore-gay dell'ospedale.
saluti militari
occhi lucidi
si aprono le porte del mattatoio.
tutto pare chiudersi nella tristezza
quando una voce fuori campo ordina di fermarsi.
è l'omo-medico
che, con ritrovata coscienza,
corre incontro al suo ancor bipede innamorato
e lo bacia sulla bocca
tra le mascelle spalancate dei camerati
i pantaloni bagnati delle infermiere
e lo sguardo di approvazione del super-dottore.

mi auguro vivamente che all'inizio del prossimo episodio
si compirà il miracolo della rigenerazione
e si festeggerà baciando il piede del capitano
come gesto di saluto alla potenza divina.

un'amara considerazione si impossessa tuttavia delle mie stanche membra.
è mai possibile che cotanta sorta di giovane
debba sempre essere relegato al ruolo di "ragazzo-di"?
non è giunta l'ora di affidargli una parte da protagonista
gay o etero che sia
basta che la scena si svolga al mare?
se non altro, lo si renderebbe meno sacrificabile
e sarebbe più difficile tagliarlo a pezzi!
e poi
se proprio non si può far a meno di mutilarlo
non gli si può tagliare un braccio?
un orecchio?
cavargli un dente?
proprio la gamba dobbiamo mandare sprecata?

fiducioso del buon senso degli sceneggiatori
resto in attesa del prodigioso risanamento
che,
sono certo,
rinfrancherà gli animi di tutti i medici e i ricoverati
e soprattutto
 rinfrancherà il mio