mercoledì 30 maggio 2012

LA PERIZIA - M

appetizer

durante il raccoglimento
ben due richieste di perizia bussarono alla feet-line!

la prima
ancorché sempre gradita
ha destato in me qualche turbamento.
ho deciso tuttavia di dar seguito all'impegno
con piglio professionale
prendendo spunto dagli scatti del giudicando
per affrontare,
oltre alla imprescindibile valutazione del caso,
una pratica che pare contare un gran numero di appassionati nella comunity.

"Ciao sono M, ho 53 anni, 42 di piedi.
Amo i piedi (specialmente in infradito) e io stesso sono un barefooter anche in inverno quando si può.
Da tempo seguo il tuo blog e oggi ti invio alcune foto dei miei piedi per un giudizio.
Ciao,
M."

un BAREFOOTER, quindi.
un estimatore della vita senza scarpe.
mi è capitato di parlare con altri esponenti della categoria.
ho sempre ricevuto la sensazione di un compiacimento al confine con l'integralismo,
un po' per l'inspiegabile propensione a fare adepti,
un po' per la strisciante intolleranza verso chi invece si permette di pensare che le scarpe siano comode,
funzionali,
una meravigliosa trovata nell'evoluzione del costume sociale.

sarà senz'altro una questione di gusti
ma per un cultore della bellezza del piede
non c'è spettacolo più eccitante che
vederlo uscire dalla scarpa
percepire quasi ad occhio il rilassamento dopo una pur comoda restrizione
guardare le vene riaffiorare,
riconquistare il loro spazio
mentre la pelle lucida si libera a poco a poco di segni innaturali di ciò che l'avvolgeva
offrendo una consistenza irresistibile, calda e umida,
che dura giusto il tempo di coglierla,
per chi ne ha la fortuna!
come sopportare allora l'irriverenza di chi
obbliga i propri piedi a sforzi superflui,
costringendoli a difendersi costruendo corazze spesse e ruvide?
scherzi?
mi ha detto un barefooter,
i miei piedi sono morbidissimi
più morbidi di quando usavo le scarpe,
chissà che scarpe usava, mi son chiesto io.

per

invece
non credo M. voglia sbandierare al mondo due piante di velluto
e, anzi, con orgoglio, mostra in ouverture
il prodotto del proprio errare
difficile stabilire dove finisca il pavimento ed inizi la pelle.
certo, almeno l'arco esce fuori con prepotenza
ma molto bisognerebbe grattare per far uscire anche il resto.
la forma è piacevole, regolare,
il polpaccio è tonico.
nelle foto c'è un'innegabile attenzione ai dettagli,
si dà risalto alla luce e ai punti di forza.
trapelano però anche caratteristiche che, sebbene rare e di indubbia presa quanto alle origini del periziatore scrivente,
non brillano certo di grazia estetica.
il piede romano
che vuole tutte le dita quasi della stessa lunghezza
sarà pure una eredità di tutto rispetto
ma certo non dona slancio alla figura.
tutto diventa ancor più bizzarro
se poi la discendenza di Cesare
fa bella mostra di sé solo sul piede destro!
va riconosciuta al camminatore scalzo
una buona base
forse solo troppo stressata da una pratica un po' estrema.
facile cogliere un passato e magari un presente sportivo,
che ha formato la caviglia
rafforzato il tallone
cesellato le vene

s'appressa ora il tempo del brutale verdetto.
trasformare tutte le impressioni in un algido numero
è sempre lavoro difficile.

dopo attenta meditazione
credo di poter riconoscere a M.
la sufficienza che merita.
quanto alla sua passione
temo gli abbia portato via un bel mezzo punto
ma
d'altra parte
ogni scelta che si fa
produce i suoi effetti.
l'importante è non cercare di imporla agli altri.
che gli esponenti del rifiuto della calzatura
vaghino pure per il mondo
confidando nell'importanza di ritrovare le proprie radici.
ritornino alle origini,
ristabiliscano il sacro contatto con la madre terra.
basta che non rubino le scarpe al prossimo una volta appurato che di terra ne è rimasta ben poca,
e che quella che è rimasta è piena di siringhe e merde di cane!

sabato 26 maggio 2012

GOOGLING - il gioco del dito dritto

appetizer



impariamo le regole:

1
ad apertura dei giochi
si onora l'inno e si giura fedeltà al regolamento
prestate la massima attenzione
il momento è solenne
non fate come se foste capitati lì per caso!

2
ci si scambia il classico gesto di fratellanza
che unisce i cuori
e predispone gli animi ad una partita vivace ma corretta
se colti da un leggero imbarazzo iniziale
è consentito dissimulare con un timido sorrisetto di circostanza!

3
si sfrega con fare deciso
l'appendice all'uopo dedicata,
si vedrà comparire il dito dritto in un baleno
se siete impacciati o principianti
date uno sguardo al compagno più esperto che vi siede a fianco.
vi mostrerà il modo migliore di giocare.

4
si procede fino ad ottenere un guizzante segnale di giubilo.
il festoso accadimento decreterà la fine dei giochi
e il relativo vincitore.
non guardate con invidia chi ha il dito più dritto del vostro,
preoccupatevi piuttosto di usare una protezione efficace.
il primo sole, come si sa, non perdona!

giovedì 24 maggio 2012

EYES ON FEET - Twitter fanatics

appetizer


anche dalle terapie più efficaci
ogni tanto
si sente la necessità di prendere una pausa.
 si spezzano i ritmi.
si guarda altrove.
si misura la nostalgia.

durante il pellegrinaggio
ho riallacciato i rapporti con il programma di messaggistica fatto social network.
lo frequentavo quando era appena nato.
mi divertivo ad aggiornare il vuoto
a proposito degli spostamenti del principe
degli avvistamenti del padrone di cane
o delle statistiche acquisite o sperate
dell'olivaro
e
del barba.

dopo un lungo periodo di rottura
lo ritrovo rinvigorito e graficamente accattivante.
presenza fissa di ogni più becero programma televisivo che sfrutta la tentazione del prossimo di dire la sua,
mi incuriosiva capire il senso del linguaggio proprio di cui fa sfoggio.
gli hashtag all'inizio non c'erano,
così, per non restare fuori dal mondo
ho rispolverato il mio account,
pur mantenendo un dignitoso approccio snob,
e ho tentato di raccapezzarmi fra cancelletti e chioccioline,
con scarsi risultati, almeno a un primo sguardo.
poi però ho cominciato a scoprire la nuova natura del cinguettio.
la condivisione rimane veloce
un pensiero in centoquaranta caratteri
(anche se spesso lo stesso pensiero ha centoquaranta caratteri di troppo)
ma alle parole si sono aggiunte le immagini
esasperando il bisogno di condivisione del quotidiano
più ancora di quanto già non succeda con facebook.
se facebook è la portineria digitalizzata
la vetrina ufficiale dei propri affari privati
in cui la foto che si pubblica è il frutto di attenta selezione perché deve sbattere in faccia ad amici e soprattutto a conoscenti quanto si è fighi,
diverntenti,
pazzi (!)
twitter è la ridondanza del proprio ego propagata nell'etere senza starci troppo a rimuginare su.
la dimostrazione della smania di apparire è palese,
quasi nessun profilo è privato,
chiunque può leggere e vedere qualsiasi cosa
e magari decidere di diventare follower
per non perdere neanche un frammento della vita di chi non sa manco che esisti.
in questa consapevole apparente trasgressione al sacro valore del riserbo
parole ed immagini
sono perfettamente allineate.
si twitta del tizio che si ha di fronte sull'autobus, colto a scapperarsi,
del programma che si segue in televisione,
così come si pubblicano foto del piatto appena arrivato sulla tavola,
della coda sull'autostrada che ti farà arrivare tardi al lavoro,
del livido sulla chiappa destra dopo esser rovinosamente caduto dalla bici.

il feet-lover che si aggira con curiosità
fra gli album di gente sconosciuta o famosa
si rende conto immediatamente di una insolita costante.
fra tutti gli scatti
ce n'è sempre almeno uno dedicato ai piedi.
sarà la deprecabile moda del fetish,
sarà perché non c'è niente di più immediato che prendere il telefonino e scattarsi una foto mentre si sta sbragati sul divano,
ma tant'è,
twitter si candida a fonte più ricca di statistiche estemporanee,
in cui la cura della luce e il fotoritocco
lasciano il posto all'amatoriale,
meno raffinato ma spesso più soddisfacente!

se ALESSANDRO CATTELAN
si limita a twittare una foto presa durante una vacanza
rinnovando l'evidenza di un piede di presenza,
LENNY KRAVITZ
si mostra schiavo di instagram
e dell'effetto LOMO
condividendo con i suoi ammiratori
momenti di strimpello
su un divano basic
accessoriato minimal!

quel gran figo di MEHCAD BROOKS
(che ha già maturato il diritto ad un tributo a lui dedicato)
diffonde suoi momenti felici in piscina, immortalati da altri
e momenti di completo relax, immortalati da sé
l'onta del piede nero è dietro l'angolo
ma non mi sentirei di farne un dramma,
tutto considerato!

si scende poi nel dedicato,
con  le foto in cui i piedi sono i veri protagonisti.
MARCO MELANDRI
aggiorna la comunità sull'esito positivo del suo esame posturale

FILIPPO MAGNINI
regala una mezza delusione
non già per il peso
quanto per un alluce tozzo e delle dita storte e senza carattere
di cui finora non si aveva contezza.

dopo un colpo del genere,
inferto senza preavviso dalla venerata categoria dei nuotatori,
come sopportare la delusione ancor più cocente
che rifila il fin qui stimato LUCA MARIN?
sul lettino da massaggio
coglie l'attimo del rilassamento muscolare
mentre il pubblico di nicchia
coglie l'alluce sfuggente
il dorso senza temperamento
le dita a bastoncino!

meglio spostarsi allora su personalità meno conosciute ma più dotate
come l'attore EROS MANOLO GALBIATI
fulgido futuro esponente della rubrica

che condivide un risveglio mattutino di tutto rispetto

se poi l'anonimato radical-chic non basta
ci si può sempre rifugiare nella casa reale,
dove il principe EMANUELE FILIBERTO
(che non se la passa tanto bene, ahimè)
durante un bagno rigenerante
fa sfoggio,
lui sì,
di temperamento e personalità
pianta larga e alluce importante
reggono benissimo le dita pur messe di sbieco.
un po' più di respiro tra l'una e l'altra avrebbe giovato all'apprezzamento finale,
tuttavia il risultato c'è,
avanti savoia!!

eppure il principe sabaudo
non eguaglia neppur lontanamente
il vero principe di twitter,
colui che foraggia i suoi seguaci
con foto di amplessi
e latte versato!
è una vecchia conoscenza di queste pagine
e già molto ha regalato alla comunità
a cui, senza dubbio, si sente particolarmente vicino.
quale stupore allora
nell'averne conferma
leggendo il suo twit di ieri:
la foto che si apre cliccando sul link
non lascia spazio a critiche,
anzi
affranca il personaggio dall'ironia malevola di cui spesso è vittima
e che anch'io, ammetto, ho cavalcato.
d'ora in poi
VALERIO PINO
entra negli intoccabili,
tra coloro che hanno il privilegio di bearsi al riparo da giudizi e biasimi,
un beneficio riconosciuto sul campo
per il merito dimostrato
di avere dei piedi
come questi!