mercoledì 26 agosto 2015

inoltro per conoscenza

segnalo senza commentare...
segue piccola ricerca fotografica...
vado a purificarmi!

lunedì 24 agosto 2015

grandi delusioni - L.A.

esco oggi dal rehab!
il colpo è stato forte
duro
inaspettato!




il totem
che per anni ha retto le fila di tutto,
il punto di riferimento
il faro che ogni cosa illuminava
che indicava la strada
a cui sempre ho guardato come emblema, perfetto e irraggiungibile
si è sgretolato un giorno
davanti agli occhi miei!

la colpa è di instagram
la colpa è dei maledetti obiettivi ad alta risoluzione.

inutile infilare la testa sotto la sabbia.
ciò che è stato condiviso
rimane
e turba i miei sonni ancora oggi
la sciagurata foto è stata scattata nell'evidente urgenza di partecipare al mondo i postumi del morso di un insetto.
un gonfiore ingombrante
deturpa il piede sinistro
dal dorso alle dita
e ne vanifica il sereno apprezzamento.
il destro tuttavia
scampato al famelico parassita
o forse già guarito
lascia sgomenti per diverse ragioni.
il buon intrico di vene e la soddisfacente dose di vello occupano un dorso che va espandendosi
lasciando ben sperare l'estimatore che procede dalla caviglia.
ad un tratto però
qualcosa accade
frutto della natura?
di calzature sbagliate?
non so dirlo!
eppure tutto fugge improvvisamente verso il secondo dito
conclamando in un piede greco dai connotati estremi.
tutto è attirato verso il vertice con una brutalità feroce
quasi risucchiato da una forza soprannaturale.
le dita più piccole si tuffano le une sotto le altre con un impeto scellerato.
è tuttavia l'alluce a serbare la più amara sorpresa.
di forma innaturalmente oblunga
anch'esso tende senza remore verso il dito più lungo
e trascina con sé
in una spirale di devastazione
l'unghia di competenza
cesellata con cura
per carità
da un probabile professionista più attento al lato salubre che a quello estetico.
eppure ricalcare il profilo dell'alluce
vuol dire qui
assumere una forma bizzarra
non gradevole
che richiama vagamente il cannolicchio di mare.

orsù si dirà
chi è colpevole di poggiare il suo peso su un tale scempio?

troppo dura per me scriverne il nome ed il cognome,
lascio che egli stesso sveli le sue generalità

già!
LUI!
l'altissimo,
l'inarrivabile,
il parametro nazionale della bellezza podalica,
recensito
periziato
magnificato in così tante occasioni
così mi ripaga della mia devozione?!

come è possibile che in nessuna occasione
tanti nodi non siano venuti al pettine?
sarà forse un invecchiamento malsano?
un'incuria malvagia?
uno spropositato uso di criminali scarpe a punta?
o forse è tempo per me di rassegnare le dimissioni
assumendomi tutta la responsabilità per aver gettato alle ortiche anni e anni di millantata competenza?

ah, ma no
che dico?
qui siamo in italia
le dimissioni non sono contemplate nel nostro ordinamento
non ve n'è traccia nella nostra cultura!
rimango in sella allora
assumendo però un atteggiamento contrito di pura facciata
e indossando sine die attorno alla caviglia destra
una rispettosa fascia nera in segno di lutto!!
alo'!

martedì 11 agosto 2015

la ricerca della perfezione - # 20

in attesa di un corposo approfondimento che è in programma per domani
mi crogiolo in un po' di perfezione
sempre ricercata
mai raggiunta.

mi capita all'occhio tale
BRIAN GERAGHTY

la sorte gli ha donato un cognome impronunciabile
e una faccia da anonimo polacco
la sua carriera
ovviamente
ne ha risentito
non spingendolo oltre qualche serial della famiglia dei moderni polizieschi

le sue doti meriterebbero ben altra fortuna
eppure non sempre è facile riconoscere quello che già c'è.

BRIAN
ad esempio
giaceva disperso in una anonima cartellina d'archivio

in qualche modo i suoi meriti lo avevano strappato dalle maglie dell'insignificanza
senza però dargli la spinta per affacciarsi alle glorie della ribalta
foto marittime
come ce ne sono tante
per giunta scarsamente definite
raccontavano di forme interessanti
archi pronunciati
mignoli piacevolmente rinculati
e cipolle appena accennate
che fanno maschio
quando il contesto le nobilita.

ammetto che uno screen shot di una delle sue dimenticabili opere
avrebbe dovuto destare la mia attenzione
e spingermi ad investigare
ma chissà in quali stimoli ero perso in quel momento.
spazio per BRIAN non ne rimaneva.

oggi invece è il giorno del riscatto.
nuove evidenze
prepotentemente
reclamano la scena
e riscuotono il credito finora insoluto
ciò che nella prima proposta si annuncia soltanto
si manifesta nella seconda in tutta la sua delicata prepotenza
dalla caviglia che si intuisce finemente modellata
la pianta si allarga per dare il giusto spazio a dita disegnate con cura,
ogni nocca trova il suo posto
senza prevaricare le altre.
le unghie sono piccole
gradevoli
non curatissime nei dettagli
ma perfette nell'insieme.
l'alluce è forse uno dei più belli a memoria di blogger
eppure è il mignolo
a strappare il più alto consenso
leggermente rientrante
con un'unghia talmente piccola che quasi scompare
meravigliosamente imperfetto
tanto da rallegrare il cuore
senza vanificare la ricerca!

ogni fortuna dunque a
BRIAN GERAGHTY!
possa egli occupare d'ora in avanti il posto che merita
accanto ai suoi altissimi colleghi dai cognomi ugualmente impronunciabili

sua eccellenza
JAKE GYLLENHAAL

e sua maestà
MATTHEW MCCONAGHEY

martedì 28 luglio 2015

cinematografo - CINQUANTA SFUMATURE DI MARRONI

ieri sera
forte di una temperatura impostata sui diciassette gradi
ho preso il coraggio a due mani
e mi sono flagellato con due ore di sfracanamento di maroni.
un ammorbamento così sapientemente sfumato
che invece di due ore
ne sono sembrate cinquanta
piene piene.

per la rubrica

non potevo certo rimanere col dubbio che l'altissimo JAMIE DORNAN
avesse regalato un senso di nicchia al lungometraggio.
così mi sono infilato nella banale eppur vendutissima storia
per scoprire che tutto era molto peggio di come me lo aspettassi.

all'epoca del libro ho evitato accuratamente di leggere ogni articolo che lo riguardasse.
mi sono dunque formato un'idea del tutto personale della trama del racconto.
l'ho infarcita, lo ammetto, di qualche spunto feet-fetish che sapevo non avrei trovato nella versione originale
ma ho investito pure sui dettagli psicologici
sul taglio interiore che un percorso verso la dominazione avrebbe dovuto avere
secondo me.

ebbene
nulla di ciò che ho immaginato
ho ritrovato nel film.
nessun percorso psicologico
nessun percorso materiale
figuriamoci allora il percorso feticistico.

per due ore
lei balbetta
perennemente stupita di fronte alle richieste per niente intriganti di lui.
la poveretta
non riesce a capacitarsi di come un bilionario strafigo e trentenne provi per lei un interesse.
nessuno, in realtà, lo capisce
ma lei, giustamente, accetta la situazione come una benedizione divina
e smania per essere deflorata.
benché affatto acuta
si rende conto ben presto che non ci sarà spazio per coccole e smancerie.
d'altra parte lui non fa l'amore
SCOPA, FORTE!
battuta che probabilmente avrà suscitato nelle sale
indignazione manifesta e occulto friccicore in tutte le donne etero dabbene a cui il libro si rivolge.

niente rose dunque
niente cene
nessuna notte passata insieme appiccicati a cucchiaio.
anzi
un bel contratto
in cui
articolo per articolo
si stabilisce come lei potrà essere usata da lui.
bada bene
dice lui
senza la firma, neanche una frustata
ma poi lei confessa di essere vergine
e lui
novello ufficiale gentiluomo
la prende in braccio e la porta in camera da letto
dove la scopa PIANISSIMO
mandando a puttane una buona ora di inutile racconto.

a mandare a puttane la seconda ora ci pensa invece lo sfinente tira e molla di lei
indecisa sul concedersi o meno
sul firmare o meno
il tutto senza un minimo di curiosità nei confronti di un mondo nuovo che lo strafigo le sta mostrando.
 nessun abbandono
nessuna voglia di abbandonarsi
solo qualche piccola concessione, sofferta, per il timore che lui si trovi un'altra vittima.
di erotismo quindi neanche l'ombra.
del resto tutte le premesse sono puntualmente buttate nel cesso con meticolosa dedizione.

il contratto
per esempio
può essere un valido strumento di umiliazione
ma tutto crolla
anche gli zebedei
se i termini usati per definire le due parti sono
SOTTOMESSA e DOMINATORE
anziché SCHIAVA e PADRONE

nella stanza dei giochi
il dominatore spiega alla sottomessa come dovrà aspettarlo:
nuda
in ginocchio
testa bassa
vicino alla porta.
durante il resto del film
mai una volta il dominatore manda la sottomessa ad aspettarlo nella stanza dei giochi!

più in generale
manca ogni tentativo di sottomissione reale
mentale
da parte di lui, nei confronti di lei.
l'interesse del dominatore
si esaurisce in bizzarre pratiche sessuali
che bizzarre non sono affatto
e che si limitano anzi a qualche sculacciata e a qualche frustata.
manca completamente il gusto della dominazione psicologica
vera sorgente di ogni traduzione in pratica.

come se non bastasse
si insinua fin da subito
l'urticante tentativo di dominazione dal basso che la sottomessa
inconsapevolmente
porta avanti per tutta la storia
cercando di psicoanalizzare
giustificare
e ovviamente guarire
il suo carnefice wannabe
nel bieco progetto di trasformarlo in un banale romantico lobotomizzato fidanzato miliardario.
ciccia, firma 'sto contratto, chinati, e non rompere i coglioni!
viene più volte da dire allo spazientito spettatore
ma ogni speranza si vedrà frustrata al comparire dei titoli di coda.

facile intuire allora come nessuna attenzione sia riservata all'oggetto che qui si brama!
nessun contatto della sottomessa con i piedi del dominatore
ci mancherebbe altro
che neanche lo si pensi!
ma anche un dettaglio
un close-up è negato all'occhio del patito
solo qualche inquadratura, di sfuggita, neppure degna di essere riportata.

una totale perdita di tempo quindi
che non è valsa neppure ad offrire lo spunto per arricchire queste parole con edificanti figure!
mi rifarò allora ad immagini di repertorio
atte a testimoniare quanto il talento di JAMIE
si stato colpevolmente sprecato.
un piglio tutto irlandese
una bellezza facile eppure decisa
una armonia
una delicatezza
che non spaventa il neofita
(foss'anche di sesso femminile)
una gradevolezza maschile eppure discreta
che ben si presta al ruolo di nave scuola
su cui provare provare provare provare provare
fino a imparare come comportarsi
di fronte a tali doti

per ogni altro spunto
mi permetterò di rimandare al ben più lauto tributo che ebbi il piacere di dedicare a
JAMIE DORNAN
qualche tempo fa
e pazientemente aspetterò la seconda infornata di sfumature
in cui però i ben informati mi parlano di matrimonio fra i due
ed un inevitabile crollo delle aspettative già in partenza ridotte al lumicino!

lunedì 27 luglio 2015

eyes on feet - GIORGIO MINISINI


alla fine la barriera è stata infranta
quella del pregiudizio, innanzi tutto,
che etichettava il nuoto sincronizzato come sport esclusivamente femminile.

oggi
grazie a pionieri come
GIORGIO MINISINI
lo strapotere uterino ha fatto un passo indietro
lasciando spazio a giovani virgulti dotati di prostata.

GIORGIO
rincorre il suo sogno fin da bambino.
il nuoto sincronizzato ce l'ha sempre avuto in casa
grazie alla mamma sincronette!
lui cresce col desiderio di emularla
e cresce bene
con tutti i requisiti in ordine per conquistare il traguardo della vasca

giorni e giorni di duri allenamenti
resi più impegnativi dall'alone di scherno che probabilmente si è sempre sentito addosso.
d'altra parte
il pregiudizio si ferma spesso alle apparenze
è superficiale per quanto difficile da estirpare.
così
tutto lo sforzo
la disciplina
il sudore per preparare il fisico a prestazioni di alto livello
spariscono dietro alle punte tese e alle faccine sorridenti.
solo quelle guarda chi vuole screditare
solo quelle è capace di guardare
ma resistere allo zoccolo duro dell'ignoranza è, pure quello, un allenamento che tempra
e
a prima vista
mi pare che abbia contribuito al considerevole risultato finale.

sgomberato il campo dall'ottusa rozzezza omofobica
rimane tuttavia legittimo un gusto estetico che premia
a seconda delle preferenze personali
un carattere maschio e virile a scapito della grazia e dell'armonia.
a malincuore convengo
che il nuoto sincronizzato declinato al maschile sia ancora ben distante dall'approdare al sacro valore della virilità.
capisco che ogni traccia di pelo debba sparire
e che
per natura stessa della disciplina sportiva
ci si debba sincronizzare
ma tutta questa pelle levigata
tutte queste sforbiciate subacquee
tutti questi piedi tirati allo spasmo
minano irreparabilmente la mascolinità.

se ne abbia conto nell'esibizione di qualche giorno fa
nell'insuperabile telecronaca spagnuola

grazie alla coreografia robotica
e alla assoluta assenza del gene dell'effeminatezza nel prode MINISINI
il risultato è meno peggio di quanto ci si potesse aspettare.
in termini di classifica invece
è addirittura strabiliante
visto che
al suo primo ingresso in vasca
il sincronetto si è già portato a casa la medaglia di bronzo!

ma la strada è lunga
e di difficile individuazione il traguardo.
forse con una squadra composta solo da sincronetti
si potrebbero creare le giuste premesse per spargere un po' di testosterone,
probabilmente cominciando dallo spazzare via proprio la parola SINCRONETTI!

mercoledì 22 luglio 2015

FROM feetmeetHOT

una selezione di scatti


proposte sanguigne, di pronta beva ancorché edulcorate
per non vanificare l'esistenza stessa dello spin-off senza filtri,
subdolo titillo
to take a walk on the wild side

per tutto il resto
basta cliccare qua:

giovedì 16 luglio 2015

eyes on feet - POVERI FIGLI (e basta!!!)


chiudo il filone della progenie dal culo parato
con colui che ha approfittato della mia assenza per sbocciare agli occhi del mondo
compiendo passi da gigante
scalciando
spintonando
fino a conquistarsi di diritto il premio rivelazione dell'anno.

si domanda SCOTT
chiuso nella sua cameretta:
che faccio?
mi butto?
non ho appigli
se fallisco finirò in mezzo ad una strada!
avrò veramente il fuoco dell'arte che mi scorre nelle vene?
la mia faccia bucherà lo schermo?
ora lo chiedo a papà CLINT!

il vecchio padre sale stancamente le scale ed entra nella cameretta dell'adorato erede.
non ti preoccupare figliolo
vedrai, andrà tutto bene!
gli mette un sigaro in mano e fa per andarsene:
tienilo sempre in bocca, dice fermandosi sulla porta,
nessuno noterà la differenza!
ma no, non è la sceneggiatura di un film sull'incesto
è andata proprio così!

per ora
la carriera è da costruire.
a ventinove anni
ha fatto qualche film diretto dal babbo,
qualche film da dimenticare,
e ha rifiutato il ruolo del protagonista in CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO
il che gli fa onore.
tutto il resto è social!
ogni momento della giornata va condiviso con i follower!
l'intento è quello di vendere la propria quotidianità in modo che le bambinette se ne innamorino
e vadano a vedere qualsiasi cosa interpreterà in futuro l'audace SCOTT
pur di entrare a far parte della sua vita
fosse anche soltanto sotto forma di percentuale di incasso!

uno scatto mentre si fa jogging

uno mentre si fanno le flessioni


uno scatto mentre si è appesi ad una sbarra in mezzo alla strada

e uno mentre ci si riposa dopo l'allenamento


l'occhio più attento non avrà potuto fare a meno di notare
che c'è una costante che lega tutte le fotografie!
sono prese tutte nello stesso giorno?
sì, anche
ma il dettaglio più importante è che non c'è traccia di calzatura!

sarà la bizzarria di un giorno fra tanti
penserà il feetlover più scettico!
e invece no
SCOTT EASTWOOD
già in poco tempo
sembra voler usurpare il posto di un suo illustre predecessore.
il prima validissimo
poi rinsecchito
e poi tornato valido
MATTHEW MCCONAUGHEY
alfiere degli attori feet-friendly d'oltre oceano e forse del mondo intero!

l'impresa è ardua
ma il ragazzo è intrepido
ed ogni occasione è buona per farsi riprendere a piedi nudi

mentre posa per un servizio fotografico

mentre gigioneggia di fronte casa

mentre viene premiato alle hawaii con il titolo di RISING STAR!


mentre riflette sul senso della vita

mentre è comodamente adagiato su una panchina di legno!

il talento è lampante
ma per chi ancora stenta a vederlo
ho pronta qui la foto dell'evidenza
la prima cosa che si nota è l'armonia delle forme e delle proporzioni
che, al di là dei singoli dettagli, rende gradevole ciò che si vede.
il piede, curato, non difetta di mascolinità.
l'alluce è forte dalla punta alla base
e regge con vigore dita nodose e amabilmente irregolari.
è sempre piacevole cogliere la coerenza fra piedi e mani
mai scontata
e qui invece esemplare.
una menzione d'onore va infine a quelle quattro rampe di lancio
o di atterraggio, all'occorrenza,
così marcate pure quando il piede è in pieno ristoro.
tendini che partono dalla base delle dita e fermamente, quasi d'imperio, conducono l'appassionato-senza-scampo verso il dorso
dove si dissolvono in un delicato accenno di vene spruzzato di vello.
che je voi di'?

la scalata al vertice è certo lunga
ma io sono pronto a puntare sulla stella nascente
e in qualità di rappresentante di me stesso
conferisco a SCOTT EASTWOOD, con i più alti,
 il RISING FEET-STAR AWARD
da ritirare immediatamente e personalmente
presso la casetta
(prima dell'autocombustione)