lunedì 31 marzo 2014

EYES ON FEET - Erick Lewis

appetizer


in questi giorni di OZIO TOTALE
dedicati all'aggiornamento di ciò che mi è sfuggito
destreggiandomi fra un'enciclica papale e un trattato di fisica quantistica
chissà come mi imbatto in
ERICK LEWIS
uno scienziato, si dirà,
o un uomo di chiesa,
forse un costituzionalista che interviene sull'annoso problema del bicameralismo perfetto.
sì,
nonostante la sua giovane età
ERICK
è un po' di tutto questo.
quale sorpresa allora nello scoprire
che le sue inesauribili energie gli consentono
nei ritagli di tempo
di scaricare la tensione vestendo i panni del professionista dell'amore
le immagini
in origine molto crude
sono state rese potabili anche per i più impressionabili
ma nessun filtro può oscurare
la poliedricità di un ragazzo che riesce a mettere le sue doti al servizio di ogni esperienza che gli si presenta davanti

ebbene
la penetrante ficcanza di ERICK non esaurisce il suo talento.
altri meriti gli vanno riconosciuti.
il suo contributo è ancora una volta a beneficio della scienza,
a sostegno di ciò che spesso si brama conoscere ma è celato allo sguardo.
ERICK
insegna come valutare senza vedere
come fidarsi a comprare senza aprire la scatola
affidandosi semplicemente ad una stretta di mano.

il feet-lover che vive in paesi dal clima temperato
è costretto ad una pausa forzata durante i mesi invernali.
entra in un dormiveglia confuso
perde i suoi punti di riferimento.
l'oggetto del suo piacere è racchiuso in pesanti scarponi che trasformano il seducente gioco del rimorchio in una pericolosa manche alla roulette russa.
bisogna fidarsi dell'istinto
seguire le vibrazioni
scegliere nel mazzo e sperare che il gigante a cui si consegna il proprio cuore
non risulti poi poggiare su piedi di caciotta.

per ridurre al minimo il rischio di un brusco risveglio
ERICK si immola per segnare la via
un occhio allenato avrà già colto la sublime simmetria che si respira in questo scatto.
se ancora si fatica a mettere a fuoco però
una illustrazione dedicata aiuterà a concentrare l'attenzione sul giusto dettaglio
quasi commuove ammirare quanto il pollice e l'alluce siano legati da una corrispondenza esemplare.
tutta la mano in realtà è magistralmente evocativa
tanto che si potrebbe avere un'idea precisa dei piedi di ERICK anche solo limitandosi a quella.
il caso qui è da manuale.
non sempre, nella vita vera, l'equilibrio è così spiccato.
bisognerà fare i conti con piccole delusioni e qualche grande cantonata
ma la regola va sempre tenuta presente.
durante la maschia stretta di mano con cui si stabilisce il primo contatto
uno sguardo fulmineo deve cogliere la forma delle dita
la loro corposità
e soprattutto la figura dell'unghia
che quasi mai tradisce.
durante la cena poi
si potranno sistemare alcune minuzie
come il colore dell'incarnato
e la cura delle misure
tenendo sempre a mente che
l'unghia della mano lunga un millimetro più del dovuto
si moltiplica almeno per cinque dentro la scarpa.
nel caso
sarà proficuo continuare la serata
solo se si possiedono ampi terreni da arare.

1 commento:

Vitox ha detto...

Bono bono. Non lo conoscevo, stranamente. Il viso non mi piace, ma i piedoni a pianta larga sì.