d'accordo
viviamo nell'era delle infradito
e la vita del feet-lover è diventata più semplice.
basta aspettare la bella stagione
farsi un giro per strada
e crogiolarsi in una mecca di piedi nudi,
scrutare con allenata discrezione il turista svedese che pensa di stare nel sahara,
il metrosexual che veste solo sandali gucci,
l'alternativo che esce in ciabatte sfiancate da anni e anni di onorato servizio.
si passa il tempo a stilare personali classifiche,
ad assegnare primi premi pur trattenendosi, ahimè, dal congratularsi col vincitore,
per poi tornare a casa con il CUORE gonfio di emozioni.
eppure
l'abbondanza
non placa la sete!
la natura umana
desidera di più quello che è più difficile ottenere,
brama svelare ciò che è velato agli occhi,
e per quanti regali le verranno serviti su un vassoio di gomma
finirà sempre per ambire a ciò che non le è offerto.
così,
una volta a casa,
meditando sugli accadimenti del giorno,
malgrado tutte le flip-flops di cui ci si potrà beare,
il tarlo che consumerà più avidamente la fantasia sarà
il ragazzetto con la nike che lascia scoperta la caviglia;
il rimpianto più grande sarà non aver avuto il coraggio di chiedere all'americano con la vans slip-on indossata a pelle
di togliersi le scarpe solo per poter vedere i suoi piedi!
come avrebbe reagito?
si sarebbe messo a ridere?
mi avrebbe mandato a casa con un dente di meno?
si sarebbe semplicemente sfilato le scarpe?
non ho mai deciso di sfidare la sorte
pensando che in fondo
la probabilità pendeva dalla parte dell'impianto in titanio.
ora so che avevo torto!
per la rubrica

mi sono imbattuto per caso in GRAHAM
che è passato in un secondo da sconosciuto a faro a cui guardare per trovare la via!
all'inizio ho pensato fossero dei video fintamente amatoriali
girati in realtà con ragazzi compiacenti
o acquistati poco prima con l'obolo di qualche sterlina.
ad insospettirmi
il fatto che quasi in nessun video si vede l'approccio:
e che quasi tutti hanno bei piedi curati e telegenici...
...anche se non sempre immacolati!
andando avanti però mi sono convinto
(o mi sono voluto convincere)
che quella di GRAHAM sia un'opera di divulgazione podalica delle più alte finora riscontrate.
molto più gratificante di una candid girata a duecento metri di distanza.
molto più nobile di una marchetta travestita di casualità.
tanto più che il suo
canale di YOUTUBE è solo la punta di un iceberg molto più grosso
che naviga nelle acque più nascoste di
VIMEO.
lì ho trovato l'approccio
e mi sembra subdolamente geniale:
lo schema è sempre lo stesso.
con una invidiabile faccia di tolla
si presenta come curatore di un fondamentale progetto sullo streetwear,
sui gusti della gente,
su quello che mette ai piedi
abitudini
preferenze.
quello che l'intervistato di turno non sa
è che per "gente" si intende "ragazzo dai 25 ai 35 anni"
e che il progetto lo sviluppa GRAHAM a casa sua con una mano sola!
come ti chiami?
posso riprendere le tue scarpe?
quanto porti?
da quanto ce le hai?
ti dispiace toglierle?
rilassa i piedi!
(e intanto tocca)
ti dispiace toglierti i calzini, vorrei vedere la forma dei tuoi piedi!
ecco, distendili verso di me!
(e ritocca)
il tutto condito da risatine fastidiose, frutto di uno stress ampiamente comprensibile
e commenti dal sottile taglio viscido su come siano grandi, morbidi o sudati i piedi che intanto tocca di nuovo!
qualcuno è sorprendentemente tranquillo:
qualcuno si stupisce di fronte alla richiesta di togliersi i calzini
(quanto ingenuo, commovente candore!)
qualcuno sgama un secondo fine e taglia corto
nessuno lo manda a cagare!
a volte la cattura gli smuove talmente la vena artistica da andare in confusione e far casino col fuoco della telecamera:
lui dice di non sapere come sono i piedi dei ragazzi che ferma
fino a che non si tolgono i calzini.
sarà pure vero,
ma di certo ha sviluppato un buon occhio
per beccare a scatola chiusa
capolavori del genere:
quanti regali ha scartato GRAHAM grazie al suo progetto!
quanti sfizi si è tolto in nome dell'arte!
con una pancia così piena
vien quasi naturale snobbare i casi più facili!
ma un professionista valorizza ogni opportunità che gli si presenta
anche quando l'effetto sorpresa non c'è:
il piccolo trucchetto di allungare le mani con la scusa di sistemare i piedi di fronte all'obiettivo
si infrange qui contro le credenze religiose del giovane indiano.
i piedi sono sporchi per definizione
perciò non vanno toccati,
dice ASHEEN, con un certo piglio!
ma che religione è quella che considera impuri due piedi come i suoi?
e cosa direbbe la stessa religione se sapesse che le intenzioni di GRAHAM vanno ben al di là di una toccatina fugace?
riconosco al mio nuovo eroe
un autocontrollo invidiabile.
non sono affatto sicuro di poter fare altrettanto
se decidessi di far partire lo stesso progetto
per le strade d'italia!